È ripresa l’attività del Consiglio Comunale

È riiniziato il lavoro in Consiglio comunale il 12 settembre.

Il sindaco in un accorato appello ha affermato con forza che non esiste un “caso Maran” e ha ribadito di avere piena fiducia nel giovane assessore, che sta dimostrando di fare bene e di voler affrontare in modo serio e trasparente le difficili questioni della mobilità e della qualità dell’aria in città.

L’assessore Pierfrancesco Maran si è incontrato per 2 ore con il gruppo consigliare del Pd, e ha discusso nei dettagli le proposte e le scelte che bisognerà fare per Milano nei prossimi mesi.

Ho fatto notare a Maran che è essenziale che chi si muove a piedi e in bicicletta percepisca prestissimo che la città sta lavorando per migliorare le piste ciclabili e e le zone pedonali.

È da qui che si parte per avere credibilità per le scelte rispetto alla congestion charge e altre scelte difficili che riguardano la qualità della vita dei cittadini.

Ha fatto bene Giuliano Pisapia  a rilanciare il programma della giunta in questa nuova stagione sperando nel confronto leale con l’opposizione.

Questa voce è stata pubblicata in Comune, Consiglio Comunale, Milano, partito democratico, pd e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

4 risposte a È ripresa l’attività del Consiglio Comunale

  1. sabrina sidoti ha detto:

    Buongiorno,
    sono a dir poco allibita per tutto quello che sta succedendo in questo momento a Milano. Sono nata a Milano, vissuta a Milano e a Milano lavoro, purtroppo in centro. Da pochi anni risiedo in un paese della provincia ma se avesso potuto votare per il sindaco avrei votato per pisapia, allora, oggi no. Ho 3 bambini e un lavoro a tempo pieno che per motivi economici non posso ridurre a part-time. Questa congestion charge sarà l’ennesimo scoglio da superare per noi che nonostante tutto decidiamo di non farci scoraggiare e facciamo nascere creature. Quando è entrato in vigore l’ecopass abbiamo acquistato una piccola macchina a gpl con la quale riesco con solti mortali e un gran lavoro di pianificazione a fare tutto: portare i bambini a scuola, andare a lavorare in foro bonaparte, passare a trovare mia madre paralizzata in una rsa e riprendere i bambini. Tutto questo da gennaio non sarà più possibile. Mi dice lei o me lo dice il sindaco cosa devo eliminare dall’elenco? Non porto i bambini a scuola? Oppure non vado a lavorare? Lei sa cosa vuol dire prendere un treno delle ferrovie nord? Aspettarlo e non vederlo passare mentre i bambini escono e non c’è nessun’altro che possa andare a prenderli? Prendere la macchina mi consente ora di uscire alle quattro del pomeriggio, prendere il treno significa dover uscire tre quarti d’ora prima, cosa che l’azienda non mi pernetterà di fare. Ma voi che parlate di biciclette vi rendete conto che ci sono persone che vivono fuori da Milano e che hanno i minuti contati per entrarci perchè non c’è nessuno che aiuti le famiglie e tutto è difficile, troppo difficile. Noi che entriamo a MIlano alle 8 del mattino lo facciamo per guadagnarci quattro pagnotte, non per andare da Prada a comprarci una bella borsa. Questa è l’ennesima trovata che favorirà chi di soldi ne ha tanti, perchè potrà permettersi di pagare 5 anche 10 euro per entrare in centro (per di più senza traffico) e andare a fare shopping su un costosissimo suv! COMPLIMENTI A TUTTI E GRAZIE (ANCHE DA PARTE DEI MIEI STUPENDI BAMBINI)

    • Ruggero Gabbai ha detto:

      Gentile Sabrina,
      capisco che per lei, e probabilmente per molte altre persone, l’effetto immediato di questa misura di contenimento del traffico sia drammatico, e purtroppo non ho una risposta alla sua domanda.
      L’unica cosa che posso dirle è che la Giunta e l’intera maggioranza sono consapevoli del fatto che l’unico modo per poter arrivare ad avere una rete di trasporti pubblici molto più efficiente passa per forza di cose da una riduzione drastica del traffico privato.

      Di certo non c’è nessuna intenzione favorire chi usa l’auto – o magari un enorme SUV – per svago, a discapito di chi la usa per necessità, ma tra le poche leve a disposizione del Comune quella economica ha se non altro il vantaggio di portare alle casse comuni risorse che possono poi essere spese a beneficio della collettività.

  2. riccardo ha detto:

    IL controsenso e ‘ incentivare l’uso dei mezzi pubblici aumentandone il biglietto….non mi sembra una mossa politica azzeccata per MIlano, una mossa azzeccata poteva essere ,lasciare lo stesso prezzo aumentando il tempo di decorrenza, e magari dico magari, visto che il cda e’ stato azzeratoda Pisapia , per una volta mettere un dirigente proposto da i comitati cittadini con raccolta di firme….. e con il partto di stabilita’ , come la mettiamo ??? ce lo spieghi il sindaco Pisapia..insieme a Tabacci cosa intendono fare, visto la non riuscita vendita della Serravalle e con il comissariamento del Comune che incalza…….

    • Fabio Turone ha detto:

      A me pare che si dimentichi lo stato disastroso in cui la Giunta Moratti ha lasciato le casse del Comune di Milano: la mossa di aumentare il costo del biglietto (di quello per corsa singola) non nasce per incentivare i mezzi pubblici, ma per prevenire un buco ulteriore nel bilancio.
      Dopodiché tra le tante possibili fonti di introiti mi pare che sia stata fatta la scelta giusta: i dati pubblicati proprio oggi dicono che sono molto aumentati gli abbonamenti mensili e ancor più quelli annuali, il cui costo non è aumentato. Questo vuol dire che l’ATM sa di incassare con con regolarità dei soldi che permettono una migliore pianificazione, e che chi usava i mezzi pubblici a singhiozzo d’ora in avanti avrà un motivo di più per usarli regolarmente.
      In parallelo sono state introdotte (finalmente!) le corse notturne, che erano necessarie ma per il Comune rappresentano un costo.
      E in parallelo la congestion charge ha il compito, tra le altre cose, di disincentivare l’uso dell’auto in centro, anche con l’obiettivo di rendere più rapidi ed efficienti i mezzi pubblici di superficie.
      Secondo me un minimo di paziente lungimiranza in più non guasterebbe, di questi tempi.

Scrivi una risposta a Ruggero Gabbai Cancella risposta